John Zerzan

Nautilusbox: Il pensiero radicale

Ai nautilusbox già in circolazione se ne aggiunge un altro contenente quattro opuscoli sull'urbanistica, il tempo e il lavoro analizzati in un'ottica radicale. BOB BLACK: L’ABOLIZIONE DEL LAVORO. Pagine 40. JOHN ZERZAN: AMMAZZARE IL TEMPO. Pagine 48. CONSTANT NIEUWENHUYS: NEW BABYLON. La città nomade. Pagine 64. GILLES IVAIN: FORMULARIO per un nuovo urbanismo. Pagine 32. richiedi

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XX Mila LEGHE SOTTO # 13. Pagine 124

Per il quarantesimo anno dalla prima pubblicazione di Nautilus abbiamo chiesto a quanti hanno condiviso con noi questo viaggio di concentrare la propria attenzione sul presente e su quello che potrà avvenire nel futuro prossimo e di farne un articolo per la rivista/catalogo. Le 124 pagine (formato A4) riflettono le tematiche che in tutti questi anni abbiamo cercato di far circolare e conoscere. XX Mila LEGHE SOTTO è gratuita; non le spese postali per riceverla come spedizione tracciabile. INDICE • Piero Tognoli: Navigando come sempre a quota periscopio • Claudio Sabani: Tutta colpa di John Ford - Il primo amore...

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LE MACCHINE O LA RIVOLTA? 4 incontri con John Zerzan dall’8 al 12 giugno.

Giugno 2017 Giovedì 8: Univesità la Sapienza. Facoltà di Lettere e Filosofia, Aula IV, ore 17,30. Roma Venerdì 9: Mondeggi Bene Comune. Fattoria senza padroni. Ore 18 incontro, a seguire cena benefit. Cuculia, via di Mondeggi 4, Grassina - Bagno a Ripoli (Firenze). Domenica 11: Società Operaia del Mutuo Soccorso. Torre Pellice (Torino), ore 16. A seguire buffet Lunedì 12: Circolo della Teppa. Saronno (Varese) Gli apparecchi tecnologici si insinuano nelle nostre vite e colonizzano le nostre società a un ritmo inesorabile; oltre a rappresentare una minaccia per la salute degli esseri umani, degli animali e dell’ambiente che li ospita,...

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John Zerzan: Nessuna via d’uscita?

Tratto da Anarchy #52, autunno/inverno 2001-2002 L’agricoltura ha posto fine a un lungo periodo di esistenza umana caratterizzata in gran parte dalla libertà dal lavoro, da una notevole autonomia e parità tra i sessi, dall’assenza di sfruttamento della natura e di violenza organizzata. Essa sottrae alla terra più di quanto le restituisce ed è il fondamento della proprietà privata. L’agricoltura recinta, controlla, sfrutta, stabilisce la gerarchia e il risentimento. Chellis Glendinning (1994) ha descritto l’agricoltura come il “trauma originario” che ha devastato la psiche umana, la vita sociale e la biosfera. Ma l’agricoltura/addomesticamento non è comparsa all’improvviso dal nulla, 10.000...

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